Andrea Sacchi – Blues Train. L’idea di partenza è quella di riprendere il discorso lasciato interrotto dalla Paul Butterfield Blues Band quando nell’anno di grazia 1966 pubblicava il glorioso “East West”.
All’interno di quel capolavoro si trovava una traccia strumentale, Work Song, diventata immediatamente un classico sul quale misurare l’ardire di ogni giovane band blues che si rispetti. Insieme a “Hideway” di Freddy King, a tutt’oggi questo brano del jazzista Nat Adderley costituisce “lo” strumentale con cui ogni band condisce il proprio repertorio per il resto obbligatoriamente cantato. E qui entra in gioco l’idea di Andrea Slim Sacchi: riprendere il filo proprio da Work Song e cercare di fare un disco tutto impostato su quella filosofia: shuffle rubati ai grandi del jazz e rivitalizzati col sangue del blues. In questo disco perciò appaiono perciò Wes Montgomery, John Coltrane, Bobby Timmons e altri grandi del jazz “scaldati” a dovere.
Sacchi ci mette del suo accompagnato da Paolo Terlingo alla chitarra, da Alessandro Bernini al pianoforte e alla ritmica granitica dei Rude Mood, ovvero Davide Busnelli e William Moroni. Le session di registrazione sono state tutte improntate alla dimensione live senza un filo di overdub, proprio per arrivare al suono di fine anni sessanta che Sacchi e Terlingo avevano in mente.
A condire il tutto un pugno di “original” e una versione acustica di “Society” capolavoro di Eddie Vedder e colonna sonora del film “Into the Wild”.

Musicisti :

Andrea “Slim” Sacchi: Armonica
Paolo Terlingo: Chitarra
Alessandro Bernini: Pianoforte
William Moroni: Batteria
Davide Busnelli: Basso
Janmarco “Jimmi” Straniero: Contrabbasso

Discography

Andrea Sacchi – Blues Train
Andrea Sacchi – Harp Blowin Slim

Translate »